Dettagli
- Data
- 1-10-2022
- Difficoltà
- E: Escursionisti
- Accompagnatori
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- Michael Zambelli
- Stefano Cappa
7 partecipanti per la gita del 1 ottobre. Camminata al tombea con visita notturna all'osservatorio. Bella gita e bella esperienza all'osservatorio, abbiamo avuto fortuna nel cielo limpido per la notte. Michael
ALLA SCOPERTA DEL CIELO Di Rosita Ruffini
Sabato primo ottobre è stata organizzata dal CAI una giornata in Valvestino. La gita prevedeva nel pomeriggio una camminata a Cima Tombea, cena al rifugio di Cima Rest, infine visita all’Osservatorio astronomico.
Alle 13 di sabato ci siamo ritrovati a Vestone per la partenza; la comitiva contava pochi partecipanti (eravamo solo in sette), ma di età molto diverse (dai 16 ai 70 anni), segno che la montagna rimane una passione che riesce ad aggregare generazioni anche distanti tra loro. Giunti a Cima Rest, il meteo non sembrava dei migliori: infatti, Cima Tombea era avvolta dalla nebbia; un po’ scoraggiati, ci siamocomunque incamminati ma, per nostra fortuna, man mano salivamo le nebbie si sono diradate, lasciandoci così apprezzare, una volta giunti in vetta, una bellissima vista, prima sul lago di Garda e poi sui monti del Trentino.
Dopo essere tornati a Cima Rest lungo lo stesso percorso dell’andata, abbiamo cenato e in seguito ci siamo recati a piedi all’Osservatorio astronomico, dove gli organizzatori della gita avevano precedentemente prenotato la visita, durata due ore. Per una prima mezz’oretta l’astrofilo ha fornito una spiegazione sull’universo, le galassie, il Sistema Solare, poi siamo passati all’osservazione dei corpi celesti tramite telescopio.
E’ incredibile rendersi conto di quanto la Terra sia minuscola rispetto alla nostra galassia, ovvero la Via Lattea: per avere un’idea delle proporzioni, dobbiamo attribuire alla Via Lattea una lunghezza di 140 chilometri e immaginare che all’interno di questa il Sistema Solare occupi uno spazio di soli due millimetri... una nullità. L’astrofilo ha anche illustrato tutti i pianeti e le loro caratteristiche svelandoci alcune curiosità sulle esplorazioni spaziali; per esempio, compiere un viaggio su Marte è un’impresa ardua per gli esseri umani in quanto comporta sei mesi di viaggio all’andata e sei mesi al ritorno, e ciò vuol dire un anno intero da trascorrere in una navicella spaziale, oltretutto insieme alle stesse persone, aspetto che metterebbe a dure prova gli astronauti sia dal punto di vista fisico sia psicologico. In confronto, il viaggio sulla Luna compiuto nel 1969 era stato molto più breve: solo una settimana tra andata e ritorno.
Dopo la spiegazione, siamo passati all’osservazione tramite telescopio: abbiamo potuto vedere la Luna con i suoi crateri, Saturno, Giove e i suoi satelliti, e gruppi di migliaia di stelle che ad occhio nudo potevano sembrare un unico corpo celeste. Uno dei momenti per me più emozionanti è stato vedere ciò che rimane di un astro quando muore: un anello di gas e polveri, un tempo il nucleo originale della stella, che pian piano si diraderanno fino a scomparire. A occhio nudo ci sono state invece illustrate diverse costellazioni, tra quelle più comuni (Grande Carro, Piccolo Carro, Cassiopea) e alcune meno conosciute (Ercole, il Cigno...); sempre a occhio nudo è possibile vedere anche la galassia a noi più “vicina”, Andromeda, che è distante 2,5 milioni di anni luce dalla Terra.
Osservare la bellezza del cielo, entrare a contatto con i misteri dell’Universo è qualcosa che ci meraviglia, spaventa e stupisce allo stesso tempo; renderci conto che il nostro pianeta è un corpuscolo piccolissimo nell’universo ci aiuta, forse, a percepirne la fragilità e di conseguenza a prendercene cura un po’ di più.
E’ stata un’esperienza divertente e interessante. Un ringraziamento va a Michael, che ha svolto il ruolo di accompagnatore, e a tutti gli altri partecipanti per la piacevole compagnia.
Alla prossima!